Possiamo ancora parlare di fascia plantare o toraco-lombare, sub-pettorale ? E il trattamento? Manipoliamo, allunghiamo, sciogliamo la fascia o forse il terapeuta comunica informazioni in forma di vibrazioni attraverso il tocco?
Fascia dal Latino FASCIA, FASCEA che etimologisti collegano al verbo PANDERE “stendere, spiegare” . Altri studi risalgono alla radice indo-germanica BADH ( che può trasformarsi in PHAD, FADH, FADS) “ legare”, donde le voci Banda, Benda, Fascio.
"Propriamente striscia di panno, di tela o d´altro, lunga e stretta, per legare un corpo. Ogni cosa che si stenda intorno ad un corpo e serva a vestirlo, adornarlo, proteggerlo."
James Oschman (autore di pubblicazioni e articoli sulla “ Medicina energetica”) si riferisce ad essa come un sistema di comunicazione corporeo, il cui studio potrà aiutare a colmare alcune delle lacune di conoscenza e delle domande non corrisposte che le infinite ricerche sul cervello e sul sistema nervoso periferico hanno sollevato.
Le cellule gliali ( insieme ai neuroni e vasi sanguigni formano il sistema nervoso), che contribuiscono al 50% del volume del cervello forniscono un esempio perfetto. Queste sono cellule del tessuto connettivo che formano anche un sistema di comunicazione! In precedenza, la glia (dal greco "colla") era considerata solo per fornire un supporto meccanico e nutrizionale. Il lavoro di JM Garcia Castellano (studioso-ricercatore in scienze neurologiche affiliato a diversi centri ospedalieri negli Stati Uniti) suggerisce che invece la glia "interagisce morfologicamente, bio-chimicamente e fisiologicamente con i neuroni in tutto il cervello", così come modula l'attività di quei neuroni e influenza il nostro comportamento! Questa rivelazione, dimostra che il legame tra il tessuto connettivo e il tessuto neurale è una delle relazioni più critiche in un corpo! Questi millenari sistemi di comunicazione sono sopravvissuti ai cambiamenti evolutivi, fornendo risposte a domande che sfidavano la spiegazione dei meccanismi neuronali.
Alfred Pischinger ( pioniere nello studio della matrice extracellulare) la descrive come "il più grande sistema del corpo in quanto è l'unico che comprende tutti gli altri sistemi". Ciò ha enormi implicazioni per il modo in cui guardiamo alla patologia all'interno del corpo e per come definiamo la salute, non organo per organo, ma come un campo unificato in cui tutti i sistemi funzionano in modo ottimale.
Serge Paoletti ( osteopata e autore) e Pischinger ritengono che in quanto tale la fascia “sarà necessariamente coinvolta in ogni tipo di patologia umana” in varia misura. Partendo da questo, Helene Langevin ( Professoressa al dipartimento di scienze neurologiche dell´università di Vermont) e i suoi colleghi descrivono la fascia come un "metasistema", che collega e influenza tutti gli altri sistemi. Questa è l'essenza stessa di un approccio olistico alla terapia - che si tratti di terapia manuale, medicina, scienza dell'esercizio o riabilitazione del movimento -, l´insieme piuttosto che le parti!
In questa ottica possiamo ancora parlare di fascia plantare, o toraco-lombare, sub-pettoraale …. ?
E il trattamento? Manipoliamo, allunghiamo, sciogliamo la fascia o forse il terapeuta comunica informazioni in forma di vibrazioni attraverso il tocco?
Cosa ne pensate?